domenica 27 ottobre 2013

Il primo stop sul monte Gelbison.

Diciamo che ingraziarci il Vesuvio non è stato abbastanza e che non sarebbero servite nemmeno possenti grattate a questo giro. Eravamo partiti per scalare il monte Gelbison, ma il maltempo non ha voluto. Il monte Gelbison si trova a Novi Velia, praticamente dopo Vallo della Lucania, a due ora di macchina da Napoli. Siamo arrivati con tempo incerto, che appena abbiamo iniziato l’escursione si è trasformato in tempo di merda. Dalla pioggia si è passato ai fulmini e per evitare complicazioni siamo scappati. Prima di arrivare alla macchina però siamo stati costretti a ripararci sotto ad un portone di una casa, giusto per osservare 2/3 fulmini scaricare ad una decina di metri da dove stavamo. La passeggiata di trekking l’abbiamo dovuta sospendere, ma siamo saliti comunque sopra al Gelbison con l'auto. C’è un santuario sulla sommità, chiamato Sacro Monte. Nel periodo estivo c’è tutta una comunità di suore, frati e pellegrini che affollano il posto, d’inverno invece vanno tutti via perché nevica parecchio e diventa praticamente inagibile. Proprio per questo, siccome pure le nostre cerevelle sono oramai praticamente inagibili, abbiamo deciso che con la prima neve, e chiaramente con le attrezzature adatte, torneremo a risalire a piedi e a visitare il santuario immerso nella neve. Tornando alla spedizione, per consolarci dal non aver portato a termine la nostra missione, ci siamo buttati in uno dei 2/3 ristoranti che stanno nei pressi del santuario. Si chiama “da zio Michele” e chiaramente rimane chiuso d’inverno, quindi nel caso vi tocca aspettare la fine di Maggio (quando riapre il santuario) per andarci. Comunque, abbiamo mangiato fusilli e cavatielli fatti in casa, con un sugo di carne e una costatella di maiale come secondo, insieme a contorno di insalata e melenzane arrostite. Tutto buono, anche il vino della casa (di denominazione e provenienza sconosciute). Niente di trascendentale, ma nemmeno niente male.
Per concludere, conoscendo il clima autunnale, ci aspettavamo a causa maltempo, di dover prima o poi non portare a termine una camminata, mo però dovremmo aver già dato. A meno che qualcuno non ci ha messo gli occhi addosso. Ma comunque noi per dispetto vi auguriamo sempre: cieli sereni.

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