giovedì 27 marzo 2014

Si ricomincia: Valle delle Ferrieri, da Ravello ad Amalfi.

"Solo i cinici e codardi non si svegliano all'aurora" diceva Guccini in una canzone e noi, che non siamo dei fraciti e sfasulati (fracidi e fannulloni) come voi che volete solo dormire, alle 6 del mattino eravamo in piedi per andare a fare la nostra bella escursione. Nel frattempo che voi dormivate ancora, siamo arrivati a Ravello, abbiamo lasciato la macchina sulle strisce bianche (se erano cazzi che gli lasciavamo i soldi del parcheggio a loro che sono ricchi) e abbiamo preso il percorso che porta ad Amalfi, attraverso la Valle delle Ferriere. 17 (diciassette) chilometri tra cascate e ruderi di vecchi mulini. Abbiamo ricominciato alla grande perchè siamo dei fanatici dell'escursionismo, mica come a voi che il sabato vi state nel letto fino a mezzogiorno. E siccome siamo fanatici dell'avventura, sul percorso abbiamo incontrato e affrontato di tutto. Abbiamo scavalcato alberi enormi che ostruivano il percorso. Abbiamo guadato fiumi con correnti fortissime e il rischio, un volta finiti dentro, di essere travolti dalle rapide e portati verso le cascate. Ci siamo salvati da sabbie mobili con le nostre peculiarità fisiche (praticamente Luigi ci è finito dentro, ma data la sua altezza le sabbie mobili gli arrivavano al ginocchio). Abbiamo affrontato bestie feroci e tutto quello che può capitare di incontrare in terre selvagge e impervie come quelle. Chiaramente abbiate la compiacenza di dividere tutto quello che abbiamo scritto per dieci e riuscirete a capire che il percorso in realtà è abbastanza agevole, solo in qualche tratto presenta difficoltà, ma niente di insuperabile.
Durante il percorso abbiamo incontrato cascate e mulini abbandonati. Abbiamo scoperto poi la presenza dell'acquedotto di Amalfi, di cui probabilmente facevano parte alcune di quelle strutture, e anche la storica presenza di cartiere per la produzione della famosa carta di Amalfi, tramite la visita che abbiamo fatto al "museo della carta", che si trova proprio entrando in Amalfi chiaramente arrivando dall'entroterra. (Vi abbiamo linkato sia la Valle delle Ferriere che il museo della carta, così che possiate andare a prendere informazioni personalmente o non volete fare proprio niente?). Nel museo abbiamo fatto fare una risata alla guida alienata dall'aver fatto 60 guide nella mattinata, tanto che per ringraziarci ci ha regalato un foglio di carta prodotto nella cartiera del museo, che è ancora funzionante.
Questa volta non abbiamo mangiato in un ristorante (sempre per il discorso di prima, che questi già sono ricchi e i nostri soldi non li vedranno mai) del posto, soprattutto per paura che ci facessero il famoso "buco in petto" e ci siamo fatti un panino in una salumeria. Ma promettiamo che ci sarà modo per recensire qualche ristorante e qualche specialità culinaria della zona di Amalfi.
Dopo il panino abbiamo preso la strada del ritorno. Sarebbero dovuti essere "solo" 3 km di strada asfaltata, poi abbiamo scoperto che si trattava di dover risalire sopra Ravello attraverso millemila scale. E' stata molto più dura del percorso della mattina: polpacci che si marmorizzavano, spalle che scricchiolavano e il sudore che fino ad allora non si era presentato. Alla fine siamo tornati alla macchina, stanchi ma contenti. Contenti e soddisfatti. Vi salutiamo augurandovi come al solito cieli sereni.

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